di Martina Del Polito ,Laura Romaniello e Cresta Angelica, IIA Cassano Irpino
Avevo 30 anni ,era una sera come tante ,mi trovavo sul balcone di casa mia e ad un tratto sentii un forte boato e mio marito urlò"IL TERREMOTO !!!!".
Entrammo in casa , prendemmo i nostri figli e corremmo fuori .
Vedemmo gli alberi toccare a terra ,tutti urlavano, mi sentii travolta da mille emozioni e non capii più nulla.
Da quella giornata quasi da far pensare all'estate calò una notte gelida .
Fu un dramma per tutta l'irpinia ,ma con l'unione e il conforto di tutta la comunità siamo andati avanti e delle volte ci strappavamo sorrisi a vicenda.
Siccome i soccorritori arrivarono molto in ritardo mio marito improvvisò una piccola casetta.
Dopo alcune settimane arrivarono dei ragazzi di volontariato per far divertire i bambini .
A mia figlia regalarono un puzzle e la facevano divertire con vari giochi, per esempio:il gioco del fazzoletto ,la corsa nei sacchi e nascondino .Un ragazzo imparava canzoni nuove .
Molto difficile è stato ed è tutt'ora superare la paura infatti ho ancora resti di paura e perciò soffro di caostrosofobia.
Avevamo molta paura di rientrare in casa perché c'erano molte scosse di assestamento.
Siamo stati per anni a parlare del terremoto e tuttora mi ritrovo a farlo.
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