mercoledì 22 maggio 2013

Un amico è per sempre...

di Romaniello Laura, IIA Cassano Irpino

È una storia che iniziò in una calda giornata di giugno, quando vidi arrivare il mio amico.  Avevo 4 anni. Lo vidi  arrivare e sentivo una sensazione ma non capivo quale fosse. Mio zio lo chiamò KEKKO,come il cantante dei modà, ma il cane era maschio e lo chiamammo così  perché sembrava proprio una "briciola". Era tutto marrone, la pancia bianca e la coda nera. Briciola, veniva sempre a casa e ogni tanto gli davo qualche biscotto.  Però notai che continuava  e così mi resi conto che voleva essere mio amico. Dopo una settimana mi ero già affezionata a lui e avevo paura che morisse, lasciandomi senza di lui. Gli davo, ogni mattina, prima di andare a scuola, il latte caldo con dei biscotti sbriciolati dentro al latte. Però dipendeva dalle stagioni, perché se faceva caldo il latte non era molto caldo, al contrario dell'inverno. Mi accompagnava sempre alla fermata del pullman e aspettava che salissi e che non mi vedesse più per ritirarsi a casa sua. Quando arrivavo, stava lì che mi aspettava e mi dicevano che si presentava un po’ prima che arrivassi io. Quando arrivavo, lo trovavo lì e tutte le feste e le coccole erano per me. Mi faceva compagnia nella salita verso casa e per ringraziarlo gli davo sempre  un biscotto oppure una brioche.  Questo si ripeteva tutti i giorni. D’estate, quando mangiavo fuori, lui si metteva sotto il tavolo e aspettava che gli dessi qualcosa. Il giorno dei miei compleanni, ogni mattina lo vedevo arrivare correndo come una freccia e correre intorno a me. Ero felice, che era sempre il primo a darmi gli auguri di compleanno. Dopo pranzo, mamma mi disse che mi aveva preparato la torta e io andai subito a vederla. Era bellissima, ma pensai subito a Briciola.  Ne tagliai un pezzo e lo portai a lui. Era felicissimo. Ogni volta in estate gli davo un po’ di gelato e lui era contentissimo. Di solito, durante l'estate, studiavo fuori per il caldo e Briciola si metteva vicino a me e guardava quello che facevo.  Dopo fatto i compiti, lo portavo a passeggio. Quando mi sentivo sola oppure litigavo con qualcuno lo vedevo arrivare e si metteva appoggiato alla mia spalla e mi consolava. GLI DICEVO CHE ERA LA PERSONA  Più SINCERA CHE AVEVO TROVATO.  Avevo 9 anni, era un mese di dicembre  e mia zia mi invitò a mangiare a casa sua. Io mi sentivo triste e mi scendeva una lacrima dall’occhio destro, non mangiai niente. Mia zia portò il cibo al cane  e dopo un po’ andarono tutti giù da zia. Io non mi mossi dal camino e mi misi a piangere. Mia zia salì sopra, mi vide in quello stato e  mi disse che il cane a cui ero affezionata era morto. Mi misi a piangere così tanto che mi sentivo male.  Il mio cure mi diceva che era sempre con me e sentii una persona che si sedeva vicino a me e sapevo che era BRICIOLA.

E so che è sempre con me nei momenti felici e tristi.    

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