di Melina Renna, IIA Cassano Irpino
Un giorno, sentii parlare del signor Stein il proprietario del supermercato dove mia zia va spesso e prende molte cose con molti sconti.
Mia zia ha un brutto carattere, ''io non so proprio come fanno le sue due amiche a sopportarla''anzi si lo so!sono anche loro molto odiose.Non esco mai con lei a fare compere, perchè 1) non potrei mai andare con lei è troppo tirchia 2) non mi porterebbe dice ''perchè non sei come le altre bimbe serene, impara ad esserlo e ti farò dei bei regalini.''
Il fatto dei regali a me piace molto, ma non cambierò solo per i suoi regalini.Un giorno però mia madre mi accompagnò dalla zia perchè doveva fare un colloquio di lavoro. Quel giorno era il più noioso.
Portandomi il cappello rosa verso la testa mi dirisi al campanello era appena 12:00, mia madre gia era andata via.
Tutto ad un tratto spuntò dalla finestra zia e aprendo la porta disse:<< Si sta facendo tardi è meglio andare a fare la spesa, stavolta devi perforza venire>>.Con un volto cupo e agitato mia zia mi prese le mani e mi portò velocemente verso la macchina, non avevo nessuna alternativa.
Arrivati molto frettolosamente mi guardò e mi disse:<< Stai qui torno subito>>.
Io non capisco proprio perchè zia va in quel supermercato e non in altri, ''è fissata, che trova di bello in quel supermercato in fondo li sono tutti pazzi, ogni giorno si dice che sparisce qualcosa. il proprietario il signor Stein sta cercando il colpevole da un anno, secondo me sarà proprio lui che di notte giara come un sonnambulo e prende qualcosa bo, tutto è possibile!
Presa dalla dalla curiosità mi dirisi verso il supermercato nascondendomi vidi la cassiera Mary che litigava con mia zia, Mary diceva:<<Ti ho scoperta>> e zia diceva:<<Ma di che parli>>, fra loro si avvicinava il signor Stein che con aria brusca diceva:<<Basta,che succede ora>>zia rispose:<<Lei, lei è la colpevole della scomparsa, è stata lei, lavora da un anno da quando la scomparsa è iniziata>>.
Deciso il signor Stein licenziò la cassiera e chiamò il puliziotto Genny Sein, quando tutto ad un tratto la borsa della zia cadde ed era colma di alimentari,verdure,pane e molte altre cose.
Il signor Stein si scusò con Mary e zia era andata con il poliziotto,e da quel giorno nè lo vista e nè ho sentito parlare di lei.
Non lo so perchè zia rubava, ma so una cosa zia è tirchia molto ''tirchia e forse per non spendere i suoi soldini rubava.
di Vittorio Mongiello, IIA Cassano Irpino
Un bottino da 50.000euro
Nelle vicinanze della banca della Campania di Avellino, alcune persone che stavano all'esterno avvertono delle grida spaventose e iniziarono ad impaurirsi,nonostante la paura andarono a curiosare cosa stava succedendo all'interno della banca, e vedono due persone con viso coperto con delle pistole verso il cassiere e l'altro impiegato,capiscono che è in atto una rapina, fortuna che al momento all' interno non c'erano clienti ma solo i dipendenti della banca.Un' uomo coraggioso prese il telefonino e chiamò il 113 e comunicò quello che stava accadendo.In poco tempo arrivarono i poliziotti e circondarono la banca, i rapinatori vennero contattati con un megafono e gli chiesero di uscire con le mani alzate perchè non avevano scampo in quanto circondati .Solo che i rapinatori per niente intimoriti prendono in ostaggio i dipendenti .Chiedono un ambulanza perchè c'erano due feriti.Dopo pochi minuti erano arrivate le ambulanze ed erano usciti i due feriti sulla barella.Ma dopo la polizia si accorge che dentro la banca c'erano i veri feriti e i due rapinatori si erano travestiti da i due impiegati.La polizia avverte le due ambulanze di fermarsi perchè dentro c'erano i rapinatori che puntavano le pistole alle gole dei medici.I rapinatori non si arresero e, uccisero gli autisti dell'ambulanza e scapparono con il bottino di 50.000 euro.
Di Gaetano Schiavone, II A Cassano Irpino
L'ultima sinfonia
Era notte fonda, l'investigatore Crane era appaena tornato da una lunga indagine e, esausto si gettò dul divano. Una telefonata però interruppe il suo riposo. Senza presentazioni e con molta agitazione, la voce all'altro capo gli disse di presentarsi a Toadsuck Street 43. Lì si trovava una grossa villa con un immenso giardino e una fontana al centro. Appena entrato la signora Wickwire gli annunciò che era avvenuto un omicidio. La vittima era la trombettistadi una banda jazz venuta e in città per esibirsi nella villa. La ragazza, identificata come Marceline Dune, si era ritirata nella stanza che la signora le aveva offerto per riposarsi in vista del concerto serale. E lì l'avevano trovata,sgozzata. La stanza era antica come la villa,e quindi ammobiliata con eleganza:non c'era nulla di moderno che avrebbe potuto appartenere a una giovane ragazza,se non gli strumenti musicali e degli spartiti. A un certo punto Crane posò gli occhi sugli spartiti; tra le note ce n'era una evidenziata da una striscia di sangue. Crane chiese i nomi dei musicisti venuti dalla signora Wickwire. Tra di loro ce n'era uno le cui iniziali corrispondevano alla nota evidenziata : Frank Aorems (FA). Dunque Crane recuperò il suo indirizzo e, una volta nell'edificio, corse lungo la rampa di scale, temendo, una volta arrivato nell'abitazione, di veder confermati i suoi peggiori sospetti. Così fu: sfondata la porta, infatti, si trovò davanti i cadaveri degli altri membri della banda. Fu scandagliata la città alla ricerca di Aorems,inutilmente,quando Crane si ricordò di un dettaglio importante:il concerto di quella sera. Si recò dunque alla villa,precisamente nell'angolo in cui era stato allestito il palco per la band,e lo trovò lì,impegnato a sorseggiare un drink con la massima calma e con gli occhi persi ad ammirare il palco vuoto.Quando Crane gli chiese perché l'avesse fatto,lui,con raggelante calma,e persino con una voce dolce,come se avesse dovuto spiegare qualcosa ad un bambino,rispose:"Oh beh,ho solo pensato che la morte dei musicisti avrebbe spinto al gente a comprare di più i nostri dischi."
Del Polito Martina IIA Cassano Irpino
Il cantiere degli scomparsi
Un giorno il titolare di un cantiere denunciò la scomparsa di un suo operaio. Quell'uomo si chiamava Tony Robinson ed aveva un figlio di sette anni da mantenere. Dopo il Signor Robinson dalla ditta scomparvero altri sei operai. Fu dato incarico ad un investigatore, che iniziò le sue indagini e scoprì che tutti gli operai scomparsi erano stati gli ultimi ad uscire dal cantiere. L'investigatore interrogò tutti gli operai della ditta, ma alla fine non ebbe nessuna informazione utile sulla fine degli scomparsi."Questo caso è davvero strano!" pensò l'investigatore."Dopo mesi di indagini nessuma informazione". Dopo vari appostamenti, interrogatori e perquisizioni finalmente nell'abitazione del custode venne trovato il progetto di un altro cantiere e un'agenda dove il custode annotava come trascorreva le giornate, i suoi progetti e un messaggio in codice. La polizia e l'investigatore interrogarono il custode ma lui continuava a dire che quello era il progetto di ristrutturazione della ditta, che lui non c'entrava niente con gli operai scompasi e che il diario era personale e lo rivoleva.
Non gli fu però restituito, l'investigatore volle rivedere i nastri registrati dalle telecamere
e notò cose strane del custode. Capì che il custode aveva un cantiere illegale per conto suo che utilizzava per traffico di armi, droga e auto rubate da vendere ai delinquenti. Alla fine delle indagini fu scoperto il cantiere e all'interno i cadaveri degli operai , li aveva uccisi perchè lo avevano scoperto. Appena si accorse di essere stato scoperto il custode prenotò un volo per la Francia, ma sfortunatamente dimenticò i biglietti sul tavolo. La polizia li trovò e corse all'aereoporto. Il custode reagì male, ma fu arrestato e condannato.